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FARAONE SOMMERSO

28 settembre | Duomo di San Cataldo | ore 21

FESTIVAL DIFFUSO NICOLA FAGO

FARAONE SOMMERSO

Oratorio a quattro voci di Nicola Fago (1677 – 1745)

Sebbene sia ormai noto il contributo pugliese alla storia della musica fra il Sei e Settecento, in particolare alla cosi detta “scuola napoletana” – terminologia ormai ‘arcaica’ alla luce della vasta estensione geografica che, allo stato attuale degli studi, tale fenomeno musicale sottintende – ancora troppo spesso si parla di musicisti “minori” che, pur avendo ricevuto le dovute attenzioni della recente ricerca musicologica, restano poco più che sconosciuti e attendono di essere correttamente valutati nel loro effettivo contributo storico e artistico.

È la sorte toccata anche a Nicola Fago, detto Il Tarantino (Taranto, 1676 – Napoli 1745), ancora oggi ricordato soprattutto perché fu il maestro di Leonardo Leo.

Nicola Fago, oltre che insigne didatta, fu prolifico compositore di musica sacra liturgica (messe, litanie, e salmi, cantici, inni mottetti e responsori) ma, alla pari dei suoi più illustri colleghi, non trascurò di dedicarsi anche alla musica drammatica, componendo cantate e serenate encomiastiche, qualche melodramma e almeno tre oratori tra cui Faraone Sommerso (1709) di cui sono state rintracciate due partiture manoscritte, copie coeve, una conservata alla biblioteca del Conservatorio di Firenze e l’altra appartenente ad una collezione inglese conservata al Tenbury College. Ignoriamo ancora chi sia l’autore del testo, ispirato alla biblica vicenda della liberazione del popolo ebreo dalla schiavitù egizia, attraverso il miracoloso passaggio del Mar Rosso. Potrebbe trattarsi di un anonimo rimaneggiamento di uno dei tanti libretti di ‘drammi sacri’ dedicati all’episodio e rintracciabili, per tutto il XVII e XVIII secolo, sotto titoli che talvolta pongono l’accento sulla figura del Faraone più spesso su quella di Mosè.

La mancanza di un libretto a stampa ci impedisce di sapere qualcosa sull’occasione o sulla committenza dell’oratorio, e ci induce a prendere in considerazione una possibile destinazione esecutiva legata all’istituzione educativa in cui Fago operava dal 1705. Non erano infatti infrequenti le esecuzioni di oratori o ‘drammi sacri’ da eseguirsi all’interno dei quattro conservatori napoletani. Tuttavia, la data di composizione ci riporta all’anno 1709, quando Nicola Fago fu nominato maestro di cappella al Tesoro di San Gennaro, nella Cattedrale di Napoli.

La composizione era destinata ad esecutori esperti, dotati di una certa agilità vocale e di buone capacità espressive. Faraone sommerso risponde all’impostazione consueta dell’oratorio settecentesco ­– forma ormai affine al genere melodrammatico negli aspetti stilistici, poetici e musicali – e si presenta diviso in due parti, formate dal rigido alternarsi di arie, duetti e recitativi; ciascuna sezione è chiusa da un pezzo d’assieme e tutto l’oratorio è preceduto da una sinfonia tripartita. Quattro sono i personaggi che animano la contrastata vicenda biblica: il Faraone (basso), feroce e ostinato simbolo negativo del male, Mosè (tenore baritonale) ed Aronne (soprano), contrapposta espressione di Dio e del suo popolo, e il Messo (alto), che vagamente ricorda, nel ruolo di testimone e narratore della vicenda, il “Testo” delle precedenti forme oratoriali. Il testo poetico distribuisce con molto equilibrio recitativi ed arie fra i quattro personaggi in perfetto accordo con le convenzioni razionalistiche dell’opera seria del primo Settecento. I recitativi contengono gli elementi narrativi e drammatici, mentre le arie rispondono alla stilizzazione di un affetto o di uno stato d’animo, e sono prevalentemente liriche.

Dal punto di vista musicale Faraone sommerso si sviluppa come una grande cantata da camera, dove però l’evolversi di un’azione drammatica fra quattro personaggi obbliga il musicista ad una caratterizzazione musicale dei ruoli e ad una maggiore ricerca di “effetti scenici” da tradurre in musica. Tutte le arie, tripartite con da capo, sono scritte con cura ed impegno, ed ogni “numero” sembra per Fago un’occasione da non perdere per sperimentare soluzioni di un’intensità espressiva che più di una volta sorprendono e affascinano.

 

Lo stile musicale che pervade tutta la composizione è fortemente ancorato al tardo barocco: brevi le idee tematiche basate su modelli ritmici, abbondanti i processi imitativi tra voce e basso, come pure madrigalismi e imitazioni programmatiche, sia nella parte orchestrale che vocale.
(Maria Grazia Melucci)

Il Faraone sommerso

Oratorio a 4 voci
Libretto di Anonimo
Musica di Nicola Fago (1676 – 1745)

Prima parte

1 Sinfonia: Largo, Allegro
2 Recitativo: Alle leggi del Cielo (Moisé)
3 Aria: Nuove stragi e spaventi (Moisé)
4 Aria: Contro i colpi di fortuna (Faraone)
5 Recitativo: Ma chi la terra e’l ciel (Aronne)
6 Aria: Alla gente a Dio diletta (Aronne)
7 Recitativo: E se pietà (Aronne)
8 Aria: Scoglio fra l’onde (Faraone)
9 Recitativo: All’empia gente (Faraone)
10 Aria: Non si spezza irata l’onda (Messo)
11 Recitativo: Ohimé, d’avvese stelle (Faraone)
12 Aria: Dal Signor ch’in cielo impera (duetto, Aronne – Moisé)
13 Recitativo: Oh, di un rege si eccelso (Faraone)
14 Quartetto: Quanto è folle chi s’estolle
(Messo, Aronne, Moisé, Faraone)
Fine prima parte

Seconda parte
15 Sinfonia: arioso
16 Aria: Popolo a Dio diletto (duetto, Aronne – Moisé)
17 Recitativo: Già scosso è il giogo (Moisé)
18 Aria: S’odano in torno (Messo)
19 Recitativo: Più chiaro e più sereno il sol (Messo – Faraone)
20 Aria: Miei fidi armatevi (Faraone)
21 Recitativo: Ohimé d’armi e cavalli (Messo)
22 Aria: Forza è (Messo)
23 Recitativo: Ecco il cielo (Moisé)
24 Aria: Aprite il seno (Moisé)
25 Recitativo: Fra cristalline mura (Moisé)
26 Aria: Al voler del sommo nume (Aronne)
27 Recitativo: Sopra l’egizie schiere (Messo)
28 Quartetto: Cedi, cedi umano orgoglio
(Messo, Aronne, Moisé, Faraone)
La Fine

Organico

Faraone: Giuseppe Naviglio- baritono,
Moisé: Joan Francesc Folquè- tenore
Aronne: Vincenzo Franchini controtenore
Messo: Valeria La Grotta soprano

 

LA CONFRATERNITA DE’ MUSICI

COSIMO PRONTERA direttore al cembalo
Raffaele Tiseo violino primo
Alberto Caponi violino secondo
Pasquale Lepore viola
Fabio De Leonardis violoncello
Maurizio Ria violone
Alessandro De Carolis fl. a becco
Nicola Zaccaria fl. a becco

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